venerdì 29 aprile 2022

Conversazione ritiro 3/9 maggio 2022: Maria, modello di virtù


Titolo della conversazione:
Maria, modello di virtù: perché ha visto l’umiltà della sua serva. «Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso» (Cammino, n. 509); modello delle virtù che rendono più piacevoli i rapporti familiari: sorridere, ringraziare, accogliere, ascoltare, comprendere, perdonare.

Quali sono i nostri modelli, riferimenti quando pensiamo alle virtù umane e cristiane?
Virtù: gli abiti buoni, le disposizioni, la capacità permanente -più o meno!- di agire rettamente in modo costante, progressivo.
Che tipo di uomini o donne ci vengono in mente quando diciamo che sono virtuosi/e? Come ce li raffiguriamo questi modelli?
Sugli altari? Sì, ma le loro statue sono così distanti da noi, sono stereotipi, scipiti!
Una certa iconografia ce li fa vedere asceti arcigni, severi, ... Le loro virtù ci sanno di polvere di sacrestia, di aria di chiuso  ... Non è vero! I santi non sono così! Basta pensare a san Tommaso Moro, a san Filippo Neri, san Giovanni Bosco ... per citarne qualcuno "Un santo triste è un triste santo" (San Francesco di Sales). San Josèmarìa amava cantare nei moltissimi viaggi in automobile che fece. 

Maggio mese dedicato alla Madonna, donna di virtù senza pari! Non la supera nessuno!
Come immaginiamo la Madonna? La vita della Madonna? Sugli altari certamente! Ma ... forse anche un po' inespressiva, sbiadita, angelica, ... le sue statue non ci dicono poi molto di vitalmente vicino.

The Chosen (https://watch.angelstudios.com/thechosen) non è il Vangelo, sia ben chiaro, ma mi ha aiutato molto.
Creatura in carne ed ossa. Non è nemmeno bellissima, oserei dire che non è neppure bella! Ma il regista le ha dato il tocco della naturalezza, del garbo, della semplicità. Consiglio di vedere l'episodio delle nozze di Cana. 
Non ci sono cose "eroiche" in quelle scene. C'è l'amica della madre dello sposo. C'è il garbo, la capacità di ascolto, di sintonia, il sorriso, la battuta, l'attenzione nel sistemare gli addobbi, la confidenza.

Capacità di sorridere, ringraziare, accogliere, ascoltare, comprendere, perdonare.
Penso che, se prendiamo questi verbi come traccia per la nostra crescita, e chiediamo l'aiuto, l'intercessione della Madonna, allora potremo essere quei migliori seminatori di gioia e di pace che san Josemarìa auspicava per i propri figli e per tutti i cristiani.
Seminatori di gioia e pace autentiche.

Allora: sorridere, ringraziare, accogliere, ascoltare, comprendere, perdonare.
San Josèmarìa: Hay que convivir, hay que comprender, hay que disculpar, hay que ser fraternos;
Cammino 463 Più che nel “dare”, la carità consiste nel “comprendere”. —Perciò, cerca una scusante per il tuo prossimo —ne troverai sempre— se hai il dovere di giudicare.
Amici di Dio n. 9:
Un discepolo di Cristo non tratterà mai male nessuno: chiamerà errore l'errore, ma correggerà con affetto chi sta sbagliando: altrimenti, non potrà aiutare, non potrà santificare. Bisogna saper vivere con gli altri, bisogna capire, bisogna scusare, bisogna esercitare la fraternità; e, secondo il consiglio di san Giovanni della Croce, in ogni istante bisogna mettere amore dove non c'è amore, per raccogliere amore [Cfr. S. Giovanni della Croce, Lettera a Maria de la Encarnación, 6-VII-1591], anche nelle circostanze apparentemente insignificanti offerte dal lavoro professionale e dalle relazioni famigliari e sociali. Pertanto, tu e io metteremo a frutto anche le occasioni più banali che ci si presentano, per santificarle, per santificarci e per santificare coloro che condividono i nostri stessi impegni quotidiani, sentendo nella nostra vita il peso dolce e attraente della corredenzione.


Sorridere
La Madonna sorride. In innumerevoli apparizioni Santa Maria si manifesta sorridente ai grandi ('apparizione alle Tre Fontane a Roma) ed ai piccoli, a Juan Diego, a Lourdes, a Fatima ... 
E certamente sorride contenta e benevola al vedere i nostri piccoli progressi!

Qual è l'espressione abituale della mia faccia? Serena, severa, ... non bisogna essere innaturali, come il clown col sorriso dipinto sulla faccia
Però essere positivi, non lamentosi, addirittura spiritosi ... con un po' di buona volontà è possibile!

Ringraziare
Questo è facile da fare per semplice educazione, cortesia. Ma se nasce da convinzione è atto meritorio e viene percepito come atto sintonico, sincero. In definitiva nasce dall'umiltà, dall'apprezzare quanto dobbiamo agli altri attorno a noi. Se siamo profondamente centrati su noi stessi, le nostre esigenze, ... non saremo mai capaci di ringraziare ... anzi "l'inferno sono gli altri"  potremmo dire con Sartre. 

Accogliere
Come Maria avrà accolto Pietro dopo aver negato di conoscere Gesù? 
Siamo capaci di accogliere con gioia un amico? Sì, penso di sì ... e di accogliere con gioia la suocera o chi per lei? Addio, pomeriggio o serata rovinata! 

Ascoltare
Come Maria santissima avrà ascoltato gl'insegnamenti di Gesù? 
Non tanto o solo sentire. E' il famoso mettersi nei panni dell'altro. Non è così facile specialmente se la persona è logorroica, non la smette mai ... Non è un caso che tra le opere di misericordia spirituale la Chiesa mette "sopportare pazientemente le persone moleste"! Quando ci succede qualcosa di simile pensiamo a quanto Dio ci sopporta (barzelletta: san Gennaro fammi la grazia! ...) o quanto ci sopportano gli altri! O crediamo di essere senza difetti? 

Comprendere
Santa Maria madre della Chiesa, comprende gli apostoli, che erano così diversi tra loro ed anche litigiosi! Come li avrà uniti, corretti con garbo! 

Un episodio significativo: 
Nell’agosto del 1932 vennero rinchiusi nel Carcere Modello tre studenti universitari conosciuti da San Josemarίa che avevano partecipato ad un colpo di stato monarchico contro la Repubblica. 
In carcere, insieme a questi tre studenti vi erano vari anarchici e San Josemarίa chiese ai suoi amici di trattarli con rispetto e comprensione. Gli raccontavano che a volte giocavano a pallone con loro nel cortile del carcere, logicamente in squadre avversarie. Sentendo ciò, San Josemarίa parlò loro di un’altra logica: la logica della carità; e consigliò loro di giocare mescolati – cosa che fecero - per favorire il rispetto, il perdono e la mutua comprensione, cose che, sorprendentemente, ottennero.

https://opusdei.org/it-it/article/confidava-in-una-soluzione-di-forza/

Perdonare
Certamente la Madonna, ben illuminata dalle parole di Gesù,  avrà perdonato pazientemente gli apostoli, i discepoli ... 
Basta pensare alla risposta di Gesù alla domanda di Pietro: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte
Quante volte il Signore ci ha perdonato nella confessione?  

Passare sopra le inevitabili e piccole stonature nei rapporti. Non legarsele al dito: cahiers de doléances. 
Chi è umile è obiettivo, e può quindi vivere nel rispetto e nella comprensione degli altri.
con gli altri: è facile trovare scuse per i difetti degli altri. Di fronte a loro, l'umile non si scandalizza per loro.  
Non c'è peccato", scrive sant'Agostino, "nessun crimine commesso da un altro uomo che non sia capace di commettere a causa della mia debolezza, e se non ancora e se non l'ho ancora commesso, è perché Dio, nella sua misericordia, non l'ha permesso e ha e mi ha conservato nel bene". Inoltre, "impareremo anche a scoprire così tante virtù in coloro che ci circondano - ci danno lezioni di lavoro, di abnegazione, di gioia... -, e non ci soffermeremo troppo sui loro difetti; solo quando sarà necessario, per aiutare chi ci circonda, quando è indispensabile, per aiutarli con la correzione fraterna".

Cfr. lettura di Amici di Dio: Le virtù umane https://it.escrivaworks.org/book/amici_di_dio-capitolo-5.htm
n. 74 Una certa mentalità laicista e altri modi di pensare che potremmo chiamare 'pietisti' coincidono nel non considerare il cristiano come un uomo completo. Per i primi, le esigenze del Vangelo soffocherebbero le qualità umane; per gli altri, la natura decaduta metterebbe in pericolo la purezza della fede. Il risultato è lo stesso: si smarrisce il senso profondo dell'incarnazione di Cristo, si ignora che il Verbo si fece carne, uomo, e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14).
-- La mia esperienza di uomo, di cristiano e di sacerdote mi insegna tutto il contrario: non esiste cuore, per quanto avviluppato dal peccato, che non nasconda, come brace tra la cenere, un barlume di nobiltà. Tutte le volte che ho bussato a un cuore, a tu per tu, e con la parola di Cristo, ho avuto sempre risposta.
Sulla terra sono molti coloro che non hanno rapporto con Dio; forse sono creature che non hanno avuto l'occasione di ascoltare la parola divina o che l'hanno dimenticata. Ma sovente le loro disposizioni sono umanamente sincere, leali, compassionevoli, oneste. Oso affermare che chi riunisce in sé tali condizioni, non è lontano dall'essere generoso con Dio, perché le virtù umane sono il fondamento delle virtù soprannaturali.
n. 75 È vero che non bastano le condizioni personali: nessuno si salva senza la grazia di Cristo. Ma quando un uomo conserva e coltiva un principio di rettitudine, Dio gli appianerà il cammino; potrà diventare santo, perché sa vivere da galantuomo.

domenica 20 febbraio 2022

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio, Mt 5,8 ritiro sm del 20 febbraio 2022

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio




Alcune considerazioni sparse, disordinate, così come mi vengono in mente ...

Vedranno Dio
A chi interessa "vedere Dio"? 
Ci interessa "vedere Dio"? Penso che a tante persone questa frase non dica granché. Vedere Dio? O piuttosto mi interessa stare bene ... e poi vediamo.

Dal sito web dell'Opera.
Dice un Salmo: «Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto» (27,8-9).
Questo linguaggio manifesta la sete di una relazione personale con Dio, non meccanica, non un po’ nebulosa, no: personale, che anche il libro di Giobbe esprime come segno di un rapporto sincero. Dice così, il libro di Giobbe: «Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (Gb 42,5). E tante volte io penso che questo è il cammino della vita, nei nostri rapporti con Dio. Conosciamo Dio per sentito dire, ma con la nostra esperienza andiamo avanti, avanti, avanti e alla fine lo conosciamo direttamente, se siamo fedeli … E questa è la maturità dello Spirito.

Come arrivare a questa intimità, a conoscere Dio con gli occhi? 
Si può pensare ai discepoli di Emmaus, per esempio, che hanno il Signore Gesù accanto a sé, «ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo» (Lc 24,16). Il Signore schiuderà il loro sguardo al termine di un cammino che culmina con la frazione del pane ed era iniziato con un rimprovero: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!» (Lc 24,25). Quello è il rimprovero dell’inizio. 
Ecco l’origine della loro cecità: il loro cuore stolto e lento. E quando il cuore è stolto e lento, non si vedono le cose. Si vedono le cose come annuvolate. Qui sta la saggezza di questa beatitudine: per poter contemplare è necessario entrare dentro di noi e far spazio a Dio, perché, come dice S. Agostino, “Dio è più intimo a me di me stesso” (“interior intimo meo”: Confessioni, III,6,11). 
Per vedere Dio non serve cambiare occhiali o punto di osservazione, o cambiare autori teologici che insegnino il cammino: bisogna liberare il cuore dai suoi inganni! Questa strada è l’unica.
...
La battaglia più nobile è quella contro gli inganni interiori che generano i nostri peccati. Perché i peccati cambiano la visione interiore, cambiano la valutazione delle cose, fanno vedere cose che non sono vere, o almeno che non sono così vere.
...
Il cuore purificato è quindi il risultato di un processo che implica una liberazione e una rinuncia. Il puro di cuore non nasce tale, ha vissuto una semplificazione interiore, imparando a rinnegare in sé il male, cosa che nella Bibbia si chiama circoncisione del cuore (cfr Dt 10,16; 30,6; Ez 44,9; Ger 4,4).
...
Il cammino dal cuore malato, dal cuore peccatore, dal cuore che non può vedere bene le cose, perché è nel peccato, alla pienezza della luce del cuore è opera dello Spirito Santo. E’ lui che ci guida a compiere questo cammino. Ecco, attraverso questo cammino del cuore, arriviamo a “vedere Dio”.

Certamente ci vuole anche la nostra lotta concreta in cose piccole. Cammino: 183
Gli occhi! Attraverso di essi entrano nell’anima molte iniquità. – Quante esperienze «alla David»!... – Se custodite la vista avrete assicurato la custodia del cuore.
Ciò che macchia un ragazzo macchia anche un adulto di ottant'anni "lo que mancha a un niño de ocho años, mancha también a un hombre de ochenta".
 
San Josèmarìa
ci dice in "E' Gesù che passa", "La vocazione cristiana"  n.1
Quando parlo della virtù della purezza, aggiungo solitamente l'aggettivo santa. La purezza cristiana, la santa purezza, non consiste nel vanto di sentirsi "puri", non contaminati. È anzitutto coscienza di avere i piedi di argilla (cfr Dn 2, 33), benché la grazia di Dio ci liberi giorno per giorno dalle insidie del nemico. 
Umiltà quindi: le monache di Port Royal "caste come angeli, superbe come demoni"
Considero una deformazione l'insistenza di alcuni nello scrivere o predicare quasi esclusivamente su questo argomento, dimenticando altre virtù di capitale importanza per la vita del cristiano e, più in generale, per la convivenza fra gli uomini.
La santa purezza non è l'unica né la principale virtù cristiana: è tuttavia indispensabile per perseverare nello sforzo quotidiano di santificazione, al punto che senza di essa è impossibile dedicarsi all'apostolato. 
La purezza è conseguenza dell'amore con il quale abbiamo offerto al Signore l'anima e il corpo, le facoltà e i sensi. Non è negazione, ma lieta affermazione.
Dicevo che la concupiscenza della carne non si limita soltanto al disordine della sensualità, ma anche a quello della comodità, della mancanza di vibrazione, che inducono a cercare ciò che è più facile e più piacevole, a percorrere il cammino in apparenza più breve, anche a costo di venir meno alla fedeltà a Dio.

Un simile comportamento significa abbandonarsi incondizionatamente al potere di quella legge contro cui ci previene san Paolo, la legge del peccato: Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato... Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte ? (Rm 7, 21-24). 
Ed ecco la risposta dell'apostolo: La grazia di Dio, per mezzo di Gesù Cristo, Nostro Signore (Rm 7, 25). Possiamo e dobbiamo lottare contro la concupiscenza della carne, perché, se siamo umili, la grazia del Signore ci verrà sempre concessa.

Un aiuto
Promuovere in noi questa sete di relazione personale con Dio. 
Forse un aiuto ci può venire rovesciando la prospettiva: guardare, cercare di vedere Dio, l'opera di Dio nel mondo, nelle persone, nelle situazioni più o meno ordinarie, buone o meno. 
Come avrà fatto la Madonna, san Giuseppe che non erano angeli, che hanno visto la miseria umana e la bellezza della misericordia di Dio. 
Chiediamo aiuto a loro ed ai santi nostri amici: nostro Padre, don Alvaro, ..

Apostolato
E' un tema estremamente delicato, personale, intimo, per il quale aiutare i nostro amici a crescere: non è l'unica né la principale virtù cristiana: è tuttavia indispensabile
Un modo può essere invitare a leggere gli ormai tanti libri o articoli buoni sull'argomento. 

venerdì 7 maggio 2021

Corso di ritiro: Sabato 8 maggio ore 10,00-12,00


Sabato 8 maggio ore 10,00-12,00
Programma
Ore
09,55 appuntamento iniziale, in diretta
10,00 I meditazione
11,00 Esame
11,30 II meditazione
12,00 Regina Coeli, saluto finale, in diretta
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09,55 appuntamento iniziale, in diretta al link QUI ovvero

10,00 I meditazione


Esame (III giorno)
Atto di presenza di Dio

1. "Vieni e vedi" (Gv 1, 46): Filippo invitò Natanaele a conoscere il Signore. Desidero trasmettere alle persone che mi stanno attorno, a cominciare dalla mia famiglia, la gioia dell'incontro con Gesù? Cerco di avere molti amici e parlo loro di Dio e della Chiesa?

2. "Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!»" (Gv 11,35-36). Amo per davvero i familiari e gli amici? Li accompagno, anche con la preghiera, nel dolore e nella malattia? So perdonare, essere grato e chiedere scusa quando è necessario, riconoscendo con semplicità i miei errori?

3. Nella vita quotidiana sono sensibile alle necessità degli altri, di mia moglie, dei figli? So scoprire Gesù in chi chiede il mio aiuto? Vivo la carità con tutti, senza escludere alcuno? Desidero imitare il Signore che "passò beneficando" (A/ 10, 38) su questa nostra terra?

4. "Questo è il mio corpo, che è"dato per voi; fate questo in memoria di me" (Lc 22,19). Do importanza alla Messa domenicale? Faccio tutto quel che posso per parteciparvi con la mia famiglia? Sono pienamente presente, nell'ascolto della parola di Dio e nell'unione al sacrificio dell'altare?

5. Vivo dell'Eucaristia e la considero il cibo dell'anima? Mi comunico spesso, preparandomi bene? Mi raccolgo alcuni minuti in adorazione e ringraziamento dopo aver ricevuto il Signore, mostrandogli il mio cuore, confidandogli Ie mie gioie, i progetti, le preoccupazioni?

6. "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua (Lc 9, 23). Riesco a offrire ogni giorno a Dio dei piccoli sacrifici, che rendano gradevole la vita agli altri, come sorridere quando sono stanco, ritagliare una parte del tempo che spendo per me per dedicarlo alla moglie e ai figli, dominare il malumore?

7. Con la sua passione e la sua morte Gesù trasforma la sofferenza in un cammino di salvezza. Vedo nella malattia e nelle contrarietà che Dio permette un’occasione per unirmi a Gesù in croce? Guardo al Crocifisso per comprendere il senso del dolore, offrendolo per la salvezza delle anime?


8. "Davvero il Signore è risorto!" (Lc 24,34). La risurrezione di Cristo riempie la mia vita della speranza che poi trasmetto agli altri? Mi incoraggia a lottare contro tutto ciò che mi allontana da Dio e mi rinchiude in me stesso? Supero il pessimismo con spirito positivo?

9. Confido nella grazia di Gesù risorto per essere apostolo e portare la gioia del Vangelo per le vie del mondo? Lancio con gioia le reti nel mio apostolato, consapevole che il Signore conta su di me per cercare le anime, una per una?

10. "Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù" (At 1, 14). Ricorro alla Madonna, come la prima comunità cristiana, dinanzi all'appassionante panorama di santità che mi aspetta? Metto tra le sue mani i propositi di questo corso di ritiro, con un sereno abbandono in mio Padre Dio?

Atto di dolore

11,30 II meditazione 

12,00 Regina Coeli, saluto finale, in diretta al link QUI ovvero

Meditazione del ritiro di maggio 2022

Meditazione di don Giulio Maspero Bisogni e desideri nella vita di Maria https://hearthis.at/giulio-maspero-db/bisognidesi/